La forte crescita del Prodotto Interno Lordo cinese registrata nel corso
dell’ultimo decennio ha costituito la premessa per lo sviluppo dei
viaggi. Così come il trend di crescita è differente tra zone
e zone dell’immenso paese anche la propensione per “la vacanza” risulta
difforme: essa è maggiore in aree quali Shangai, Beijing, Tianjin,
Zhejiang, Guangdong, ecc. Sono soprattutto le fasce della popolazione a reddito
medio ed alto a potersi permettere una vacanza, specialmente all'estero:
da una ricerca del National Statistical Bureau, rientrano in tali categorie
il 10% della popolazione urbana e l'1% dell'intera popolazione cinese, circa
52 milioni di persone.
La premessa all'avvio del turismo outbound cinese risale al 1983-1984, allorché il
Governo cinese autorizzò l'organizzazione di tour ad Hong Kong e Macao
per permettere alla popolazione di far visita alle proprie famiglie "d'oltremare".
Fu stabilito allora che l'organizzazione di tali viaggi spettasse esclusivamente
alla China Travel Service. Successivamente l'autorizzazione venne estesa
ad altre agenzie di viaggio cinesi, tra le quali la China International Travel
Service, oggi il più grande tour operator cinese. Un secondo passo
verso lo sviluppo del moderno Turismo Outbound si realizzò nel biennio
1987-88 con l’autorizzazione a visitare i parenti residenti in paesi
quali Corea, Federazione Russa, Mongolia, Kazakhistan, Vietnam, Thailandia,
Singapore, Malaysia e Filippine.
Il turismo outbound cinese è tutt’ora sottoposto ad una politica
che tende a mantenere un controllo sui flussi pur con una cauta e progressiva
apertura: lo scopo è quello di proteggere il settore turistico nazionale
e limitare le uscite di valuta straniera. Ai tour operator stranieri non è permesso
commercializzare in Cina i propri pacchetti verso le destinazioni europee
anziché americane, ecc., mentre i tour operator cinesi sono autorizzati
ad organizzare e vendere viaggi verso destinazioni estere ma solo nel caso
in cui alle stesse sia stato riconosciuto lo status di Approved Destination
Status- ADS.
Il sistema ADS è basato su di un accordo turistico bilaterale tra
il Governo cinese ed il Governo del Paese considerato. Nel febbraio 2004 è stato
sottoscritto un accordo tra Cina e l'Unione Europea (già precedentemente
sussistevano accordi con alcuni stati, per esempio con la Germania) e ciò sta
aprendo significative opportunità anche per l’Italia. Peraltro,
l'accordo ha valore solo per il turismo di gruppo: il turista individuale
qualora sia in possesso di passaporto, non è soggetto a restrizioni
nel viaggiare all'estero, purché il Paese di destinazione sia in grado
di emettere visti individuali per i turisti.
La China National Tourism Amministration riconosce, in ciascuna nazione,
gli operatori che possono operare a supporto dei T.O. cinesi: in Italia,
a fine 2004, erano 261 agenzie, di queste 12 erano venete, di queste 3 erano
trevigiane.
Il progressivo allargamento del range di destinazioni turistiche riconosciute
dal Governo cinese unito alla graduale semplificazione delle procedure relative
al rilascio di visti e passaporti, alla crescita economica ha comportato
nel decennio 1993-2003 un incremento complessivo del movimento turistico
outbound pari al 440,7%.
Secondo fonti ENIT, nel 2004 il numero di partenze di cinesi per viaggi all’estero
ammontava a 28,5 milioni, con un incremento di + 41% rispetto al 2003 .
L'Organizzazione Mondiale per il Turismo ha previsto che il movimento turistico
outbound cinese nel 2020 raggiungerà i 100 milioni, facendo della
Cina il quarto paese per flussi outgoing .
Pio Grollo, I flussi di turisti cinesi: opportunità e problemi, tratto
da "L'Economia della Marca Trevigiana", Giugno 2005, nel http://www.trevisosystem-online.com/Dati/Menu-
destr/Alla-scope/grollo_cina.htm_cvt.htm