articolo tratto da http://www.repubblica.it/2006/09/sezioni/economia/missione-cina/prodi-
forum/prodi-forum.html
Il premier a Nanchino all'apertura del forum economico
"La crescita economica di questo paese offre grandi possibilità"
"Ma serve il pieno rispetto di regole di commercio internazionale"

NANCHINO - La sempre crescente potenza economica della Cina non deve spaventare
l'Italia. Il presidente del Consiglio Romano Prodi è convinto che sia
un'opportunità per il nostro Paese e non un pericolo. E su questo concetto
centra il suo intervento all'apertura del forum economico organizzato dalla
Confindustria, Ice e Abi con il governo della provincia dello Jiansu.
"Ora in Italia - ricorda il presidente del Consiglio - si preoccupano
giustamente della riduzione della quota italiana del commercio mondiale, per
altro comune anche agli altri principali esportatori occidentali, ma resto
convinto che essa non dipenda dalla straordinaria crescita cinese di questi
anni".
"Una impostazione del genere - aggiunge il premier - starebbe a significare
che il successo cinese determini un simmetrico insuccesso italiano. Sono convinto
invece del contrario. Il pessimismo, alimentato da timori legati alla delocalizzazione,
alla forza dei numeri della Cina, ha finito per porre in ombra le straordinarie
possibilità che la Cina offre alle nostre imprese e al nostro sistema
complesso economico. Occorre rovesciare un paradigma negativo e lavorare per
una dinamica virtuosa. Occorre cioè che entrambe le parti ne traggano
beneficio".
"In questa ottica - prosegue Prodi - occorre inserire le nostre relazioni
secondo una visione di strategia complessiva di lungo periodo, lavorando insieme
e cogliere le opportunità che si presentano e raccontare con determinazione
anche problemi e criticità che eppure esistono, come quello del pieno
rispetto delle regole del commercio internazionale e della tutela della proprietà intellettuale".
Il premier sostiene che questo tipo di regolamentazione "andrà fatta
insieme e porterà grandi benefici a entrambi i paesi".
"Credo che per un'ulteriore espansione degli investimenti italiani in
Cina - aggiunge ancora il premier - è necessario far crescere sempre
di più quel clima di fiducia nelle opportunità che la Cina può offrire
alle imprese, in termini di accesso a risorse a costi contenuti e a mercati
di sbocco più vasti".
"Le imprese italiane e quelle cinesi, insieme, possono crescere e svilupparsi
nelle aree interne della Cina e - sottolinea il presidente del Consiglio -
cogliere le opportunità che ci pongono anche in altri dinamici mercati
asiatici e internazionali. Sono convinto allo stesso tempo che lo stesso principio
valga anche per le opportunità che il mercato italiano offre per quelle
imprese cinesi che non soltanto intendano vendere, ma anche investire in Italia,
tenendo conto dei grandissimi vantaggi geo-strategici che il nostro paese,
porta d'ingresso nel mediterraneo e nell' Europa, può offrire anche
alle imprese civili".