Attualità
L'Italia con gli occhi di uno straniero

TURISMO Il cinese arrivato per la prima volta, l'argentino che vive qui da 20 anni, l'americana che appena può scappa a Positano. Dieci viaggiatori eccellenti raccontano il loro Bel Paese

a cura di Marilena Malinverni

Introduzione

Per i cinesi ristoranti troppo cari. Ecco che arrivano le avanguardie di un nuovo esercito di turisti. I cinesi. Impacciati, quasi sempre in gruppo, armati di macchine fotografiche, vengono accolti ovunque in Europa con grida di gioia.
Salveranno la nostra industria del turismo, purtroppo languente ? Immetteranno quella linfa nuova chiamata yuan nei nostri alberghi, ristoranti, caffè e bar? Ci salveranno affollando le nostre coste, affittando i nostri ombrelloni e sedie sdraio? Da quando, nell'ottobre del 2003, la Cina e l'Unione europea hanno firmato un accordo sul turismo, le porte di dodici Paesi europei, Italia compresa, si sono infatti aperte ai viaggi di gruppo dalla Cina facilitando le procedure per il rilascio dei visti e, dopo la prima ondata di 980 mila visitatori, si aspetta il boom. Ci sarà? Siamo andati a chiedere conferme e informazioni a uno dei tour operator di punta cinesi specializzato in destinazioni europee. Ci riceve la signora Yunjie Bo della "Shanghai Fasco International Tour". Dall'alto del trentacinquesimo piano del grattacielo dove ha sede la sua agenzia, attraverso un'ampia vetrata, lo sguardo spazia sui mille grattacieli della megalopoli dove il sogno della ricchezza è ormai diventato realtà per almeno tre milioni di persone. Dice sorridendo la signora Bo: "E adesso vogliono tutti andare a fare un bel viaggio in Europa".